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Iperattività, bambini viziati o sani capricci?

Come distinguere capricci da ADHD da quelli viziati

Molti genitori temono che assecondare i “capricci” dei propri figli li faccia crescere viziati. In realtà ciò che chiamiamo capriccio è qualcosa di essenziale per la loro crescita: ogni pianto, grido o trasgressione serve a esprimere emozioni, desideri e frustrazioni per i quali ancora non si possiedono le parole. Esiste poi l’iperattività: un disturbo cronico, assolutamente diagnosticabile, che porta il bambino alla disattenzione, allo scarso contenimento fisico e all’incapacità di rispettare regole e sanzioni imposte dagli adulti. Questi atteggiamenti esprimono un disagio che il bambino vive e che può solo peggiorare se ci si limita a riprenderli costantemente.

Ma come capire quando si ha di fronte un bambino iperattivo e quando invece uno viziato? E se invece il bimbo sta facendo solo un sano capriccio? Scopriamolo insieme in questo articolo.

ADHD cos’è: iperattività sintomi 

Il disturbo da deficit dell’attenzione, noto anche come iperattività e abbreviato ADHD (attention deficit hyperactivity disorder), è un disturbo cronico dovuto a un malfunzionamento nell’area del cervello ove sono situate le funzioni esecutive: l’autocontrollo emotivo, l’attenzione, la pianificazione, la memoria di lavoro sono capacità che questo disturbo compromette, in modo più o meno intenso.

I primi sintomi dell’iperattività si hanno già nell’utero, con movimenti fetali molto intensi. L’iperattività nei neonati si manifesta con una discontinuità di sonno, cibo e pianto: sono quindi bambini molto nervosi, dormono in genere solo 20 minuti per volta, mangiano poco e, per questo, si svegliano subito perché hanno fame.

I bambini affetti da questo disturbo dell’attenzione sono molto intelligenti e sviluppano il linguaggio senza particolari difficoltà. Alcuni possono sperimentare più fatica nelle abilità motorie, nella memoria e negli ambiti visuo-motorio e del grafismo, mentre tutti i bambini iperattivi hanno serie carenze nell’attenzione e nelle funzioni esecutive. Carenze alle quali l’iperattivo cerca di sopperire con l’eccesso del comportamento.

Come riconoscere un bambino iperattivo

Prima di rispondere alla domanda “iperattività infantile come comportarsi?” è importantissimo tenere presente che, per parlare di iperattività, il disturbo deve presentarsi in tutti gli ambiti, pertanto non si è di fronte a un bambino iperattivo se, per esempio, i suoi capricci e comportamenti oppositivi si manifestano a scuola sì e a casa no.

Sebbene anche i genitori si rendano conto che il proprio piccolo è particolarmente vivace e con una tendenza a fare tutto quello che gli passa per la testa nonostante le raccomandazioni degli adulti, sono spesso gli insegnanti a notare il disturbo del bambino. Questo perché l’iperattività a scuola è esasperata da spazi architettonici ben definiti, dalle attività obbligatorie e dalla grande quantità di stimoli derivanti da compagni e contesti nuovi, i quali sovra-eccitano o opprimono il bambino iperattivo che non riesce a stare fermo né ad attendere il suo turno di parola. Così come fatica a portare a termine esercizi in cui serve concentrazione e risponde all’insegnante in modo non appropriato.

Spesso rischiano di rimanere indietro rispetto ai compagni proprio a causa della loro scarsa capacità di concentrazione, che li rende frustrati emotivamente aggravando così il loro disagio. Sono infatti bambini estremamente sensibili, pertanto il venire costantemente ripresi e sgridati li rende ansiosi e, preoccupati di non essere accettati dagli altri, divengono oppositivi e sfidanti.

 

 

Sani capricci, bambini viziati o iperattivi?

Ma come distinguere se un bambino sta “capricciando” perché è troppo viziato oppure perché non sa come esprimere il proprio malessere interiore? E se invece fosse un iperattivo?

Capricci comuni come voler dormire nel lettone tutte le sere, trasgredire una raccomandazione o non saper perdere a un gioco sono eventi tanto comuni nella vita dei bambini quanto importanti se si tratta di capire se il proprio figlio è affetto da ADHD oppure se è “un bambino viziato“: un bimbo a cui si è permesso troppo, facendo passare il messaggio che nessuna regola è infrangibile e che quindi pensa che può ottenere tutto quello che vuole, basta insistere. Vediamo insieme gli elementi più importanti per capirlo:

1. Accettare i NO

Tutti i bambini temono il “NO” come risposta, ma i bambini viziati sono totalmente incapaci di accettarlo: avviano quindi crisi isteriche di pianto, grida e rotolamenti per terra. In genere questo accade costantemente con le figure a loro più vicine (genitori e nonni) ma con persone quasi estranee (con il papà dell’amichetto che li sta riportando a casa per la prima volta, ad esempio) in genere si contengono. Gli iperattivi, al contrario, non cambiano comportamento in base a con chi si trovano: di fronte a un “NO”, non reagiscono teatralmente come i viziati. Tuttavia hanno un’altra difficoltà: non sanno controllarsi e quindi, anche se la mamma ha detto di non mangiare più caramelle, loro allungheranno la mano per prenderne lo stesso una dalla scatola. La mamma l’hanno sentita e hanno anche capito cosa ha detto, ma è più forte di loro. Se poi lei toglierà dalle loro mani il dolcetto si arrabbieranno, ma di certo non si metteranno a rotolare per terra gridando “la voglio” noncuranti di avere ospiti in soggiorno, come farebbe invece un bambino viziato.

2. Le 4 paroline magiche

Tutto ciò che i bambini viziati desiderano lo vogliono avere subito. Raramente ringraziano e ancor più raro è sentirgli dire scusa. Ci sono 4 paroline che, dette o omesse, fanno in genere distinguere un bambino educato da uno maleducato, ma molti psicologi hanno riscontrato come siano caratteristiche tipiche dei bambini viziati. Certo, sentir dire “grazie” e “per favore” dai piccoli è qualcosa su cui tutti i genitori dovrebbero sempre insistere, così come anche per la brutta parolina “voglio“: a un bambino viziato non si riuscirà a toglierla di bocca tanto facilmente, rivelando una profonda incapacità di sostituirla con il più gentile “vorrei“, mentre qualsiasi altro bambino, iperattivo o meno, se non è viziato avvierà la sostituzione senza troppa fatica. Basta che l’adulto insista e che il bambino ne veda i benefici.

3. Saper perdere

Accettare la sconfitta è difficile per tutti i bambini, tant’è che imparare a perdere e/o separarsi da qualcosa è qualcosa che i piccoli devono superare più volte nel corso della loro crescita per evolvere dal punto di vista psichico. I bambini viziati non sanno perdere: oltre alle solite crisi di pianto, arrivano anche a rompere il gioco, a imbrogliare, cambiare le regole a proprio favore, a non giocare più con i bambini che li hanno sconfitti ecc. Questo è dovuto a una errata percezione di sé (gli unici bravi, onnipotenti, importanti… in una parola: egocentrici). Gli iperattivi possono sperimentare frustrazione se perdono, ma il loro disagio è dovuto alla percezione di essere “sempre i meno bravi” e a temere che gli altri non gli vogliano bene.

4. Gli iperattivi e l’ascolto

Un bambino iperattivo è incapace di stare fermo e fatica ad ascoltare. Non stupisce quindi che i genitori si sentano continuamente dire dagli insegnanti che il loro angioletto non sta mai seduto al banco, che è impossibile fare lezione perché lui è sempre in giro a disturbare i compagni o a farsi i fatti suoi. Come già detto sopra, per questi bambini la scuola è molto stimolante ma anche molto frustrante (si rimanda al paragrafo seguente per i consigli utili in proposito). Con ascolto si intende la capacità di seguire quanto un’altra persona stia dicendo e agire di conseguenza: questo comporta che spesso gli iperattivi non riescano a stare attenti se la frase è troppo lunga o se ci sono molti stimoli nell’ambiente che li distraggono. Se poi non rispettano una regola, non è sempre perché vogliono sfidare l’adulto (cosa che spesso fanno i bambini viziati) come meccanismo di protezione quando questi lo ferisce riprendendolo troppe volte, ma perché non hanno abbastanza freni inibitori per fermarsi.

Iperattività nei bambini rimedi e consigli

I bambini iperattivi sono molto sensibili emotivamente, per cui sono sempre ansiosi perché vengono sempre ripresi. Bisogna farli sentire parte del processo (ad esempio coinvolgendoli nella preparazione della loro cartella per la scuola) così da farli sentire accettati e importanti, questo ha un effetto calmante! Tutti i bambini ambiscono all’autonomia (fin dalla culla!) ma per gli iperattivi in particolare è doppiamente appagante.

Il disturbo è contenuto grazie a frequenti gratificazioni, attività interessanti, stimoli esterni frequenti, contesti nuovi, situazioni uno a uno. Una soluzione per questi bambini sono le stimolazioni veloci (diversi studi hanno dimostrato come certi videogiochi siano funzionali per aiutare questi bambini a sviluppare quelle competenze di cui sono carenti), andare piano per aiutarli non li aiuta affatto! Serve andare veloci e cambiare stimoli frequentemente.

Bambini viziati come comportarsi

Per i bambini viziati, invece, si consiglia di imparare a dirgli “no” con fermezza. Come tutti i bambini, anche questi hanno bisogno di figure di riferimento che siano punti fermi nella loro vita. Serve ricordarsi che è l’adulto che ha il compito di crescere il bambino, e questo significa essere per lui una guida, non uno strumento per soddisfare un ego che, una volta adulto, gli impedirà di integrarsi nella società.

Tuttavia è indispensabile spiegare le motivazioni di un divieto affinché il bambino non veda l’adulto solo come una presenza ostile e avversa alla sua felicità: è importante che capisca che il genitore vuole solo il suo bene, anche quando non lo sembra. E questo vale per tutti i bambini: fermezza, empatia e spiegazioni sono la combinazione vincente ed indispensabile affinché un bambino cresca bene (e anche pazienza, aggiungerei).

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