Diabete gestazionale: cosa mangiare?
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Diabete gestazionale: cosa mangiare?

Il diabete gestazionale, conosciuto anche come diabete mellito gravidico, è una forma di diabete che si sviluppa durante la gravidanza e che ha molte somiglianze con il diabete di tipo 2. Anche nel caso del diabete gestazionale, l’organismo non riesce a utilizzare correttamente le sostanze nutritive assunte con l’alimentazione perché il metabolismo del glucosio (zucchero) è reso difficile da una scarsa produzione di insulina da parte del pancreas. L’insulina è l’ormone che si occupa dell’estrazione del glucosio dal sangue che una volta estratto viene gestito dalle varie cellule del corpo. Quando questo processo non avviene correttamente o le cellule non riescono a utilizzare il glucosio, quest’ultimo si accumula nel sangue favorendo l’insorgenza di possibili complicazioni per mamma e bambino. Il diabete gestazionale interessa il 6-7% delle gravidanze con maggior frequenza nelle donne che hanno più di 35 anni, una forma di disordine metabolico che può essere tenuto sotto controllo e che solitamente scompare dopo il parto.

I fattori di rischio del diabete gestazionale

Durante la gravidanza l’organismo produce ormoni specifici che portano all’aumento di peso e all’insorgenza dell’insulino-resistenza a livello cellulare, ovvero le cellule perdono la capacità di utilizzare in modo efficace l’insulina. Tutte le donne in gravidanza, quindi, manifestano un certo grado di resistenza all’insulina che nella maggioranza dei casi l’organismo riesce a controbilanciare attraverso l’aumento della produzione. Quando ciò non avviene, si manifesta il diabete gestazionale. Secondo gli studiosi, tra i fattori di rischio più importanti dello sviluppo del diabete gestazionale ci sono:

  • obesità pre-gravidica (indice di massa corporea – BMI>30)
  • età materna avanzata
  • precedente gravidanza con diabete gestazionale
  • attuale condizione di fumatrice
  • in una precedente gravidanza il neonato pesava 4,5 kg o di più alla nascita
  • si hanno familiari con diabete
  • si appartiene a etnie sud asiatiche, cinesi, afro-caraibiche o mediorientali

Diabete gestazionale: alcuni consigli su cosa mangiare

Se diagnosticato in tempo, il diabete gestazionale può essere tenuto sotto controllo e gestito senza causare problemi alla mamma e al bambino. Fondamentale oltre all’attività fisica e al monitoraggio costante dei livelli di glucosio con il glucometro, è seguire una dieta sana ed equilibrata indicata da uno specialista che in base al metabolismo potrà definire i parametri adeguati al fabbisogno nutrizionale. In generale, una dieta ideale per una gravidanza prevede alimenti ricchi di calcio e acido folico, in caso di diabete gestazionale, si deve adottare una dieta a basso contenuto di grassi, ad alto contenuto di fibre e un consumo moderato di carboidrati. Di seguito, alcuni consigli utili in caso di diabete gestazionale:

  • Mangiare ad orari regolari, evitando eccessi nel fine settimana e di saltare i pasti. Gli spuntini sono molto importanti perché evitano lunghi periodi di digiuno. In caso di terapia insulina gli orari dei pasti e degli spuntini devono essere combinati con gli orari dell’insulina.
  • Limitare l’uso del sale.
  • Preferire i cereali integrali perché poco elaborati. Nel caso in cui si esca a cena per una pizza, se si mangia il riso e le patate, è bene fare una passeggiata a passo moderato di 30 minuti, di modo da ridurre la glicemia dopo il pasto.
  • Meglio evitare le fritture, per la cottura degli alimenti si consiglia il brodo (di verdure o di carne sgrassata) e il pomodoro. Prediligere la preparazione di cibi ai ferri, alla griglia, al vapore, al forno e arrosto. Per i condimenti ottimo è l’utilizzo del limone, la vitamina c favorisce l’assorbimento del ferro contenuto nelle verdure.
  • Controllare l’uso dei grassi, da limitare sicuramente l’uso di grassi animali come burro, lardo e panna, preferendo l’olio evo.
  • Assumere 1200 mg di calcio al giorno. Consumare latte e derivati (yogurt ma anche una spolverata di parmigiano o grana sulla pasta) e bere almeno due litri di acqua ricca di calcio.
  • La frutta può essere consumata senza l’aggiunta di zucchero e badando a non superare i 500 g giornalieri. Evitare succhi di frutta, sciroppo d’acero, marmellate e frutta sciroppata o candita. Libero è invece il consumo di verdure.
  • Evitare dolci, cioccolata, dessert vari e caramelle.
  • Limitare l’assunzione di caffeina (non più di 2 caffè al giorno), sostanza che però è presente anche nel tè, nel cioccolato e in alcune bevande.
  • Fare attenzione alle malattie infettive e alle reazioni allergiche, lavare bene frutta e verdura (acqua, ammollo nel bicarbonato o in altri prodotti specifici per 30 minuti e risciacquo), lavare le uova, evitare cibi crudi e formaggi molli.
  • Evitare l’alcol.

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Foto di RODNAE Productions da Pexels

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