Come favorire lo sviluppo cognitivo del bambino
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Come favorire lo sviluppo cognitivo del bambino

Durante i primi mesi di vita di un bambino, i genitori sono orientati a soddisfare i bisogni primari del piccolo, ponendo un’attenzione maggiore sul suo stato di salute e, più in generale, sul benessere fisico. Tuttavia, già in questa prima fase della vita, il bambino acquisisce quelle capacità fondamentali per lo sviluppo cognitivo, vale a dire le capacità di movimento e di linguaggio. Accompagnare il proprio bambino in questa fase importante per la sua vita, fatta di curiosità e scoperta, è molto importante per garantirgli un sano sviluppo psico-fisico e anche per stabilire le basi di un solido e duraturo rapporto.

Gli stadi dello sviluppo cognitivo nel bambino

Il concetto di sviluppo cognitivo rimanda agli studi di Jean Piaget il quale individuò quattro stadi dello sviluppo, ciascuno dei quali suddivisibile in fasi:

  • stadio senso-motorio da 0 a 2 anni e si divide in 6 fasi, ovvero primo meso, da 1 a 4 mesi, da 4 a 8 mesi, da 8 a 12 mesi, da 12 a 18 mesi e da 18 a 24 mesi;
  • stadio pre-operatorio che va dai 2 ai 7 anni e si divide in due fasi, quella pre-concettuale dai 2 ai 4 anni e quella del pensiero intuitivo dai 4 ai 7 anni;
  • lo stadio delle operazioni concrete dai 7 ai 12 anni;
  • lo stadio delle operazioni formali dai 12 ai 16 anni.

Durante lo stadio sensomotorio, sviluppo cognitivo e motorio sono interconnessi, infatti il bambino sin dalla nascita possiede le competenze percettive che gli permettono di recepire i messaggi sensoriali e riconoscere alcuni oggetti. Nel giro di pochi mesi passa dall’applicazione inconsapevole di riflessi innati alla ripetizione volontaria riproducendo quanto ha scoperto sul proprio corpo (fase da 1 a 4 mesi), nell’ambiente circostante (fase da 4 a 8 mesi) e applicando gli schemi di azione a situazioni nuove (fase da 8 a 12 mesi), per poi variare le azioni con il fine di sperimentare gli effetti (fase da 12 a 18 mesi). Nello stadio preoperatorio, il piccolo passa dalle azioni manifeste a quelle interiorizzate, ovvero dagli schemi di azione a quelli mentali attraverso lo sviluppo della capacità rappresentativa che si manifesta con il linguaggio, l’imitazione e il gioco. Nella fase successiva, quella del pensiero intuitivo, il bambino impara a utilizzare un ragionamento intuitivo, basato sulla percezione dei fatti osservati e su una loro valutazione attraverso impressioni, senza seguire un ragionamento fondato. Negli stadi successivi il bambino impara a utilizzare il pensiero logico (dai 7 ai 12 anni), inserendo le azioni interiorizzare in una struttura organizzate e a formulare ipotesi che poi verifica con dati di fatto (dai 12 ai 16 anni).

Come favorire lo sviluppo cognitivo del bambino

Per favorire lo sviluppo cognitivo del bambino è fondamentale che l’adulto non blocchi il bambino nella sua fase di scoperta, ma che intervenga sull’ambiente in modo da garantire al piccolo la piena autonomia di movimento e, allo stesso tempo, garantire la sicurezza. È importante quindi:

  • organizzare gli ambienti in modo da favorire il movimento del piccolo;
  • scegliere un abbigliamento che non ostacoli l’attività motoria;
  • preferire giochi adatti alla sua età
  • osservare il bambino senza intervenire

Oltre ad avere cura dell’ambiente esterno, bisogna curare la relazione con il proprio bambino: fin dalla nascita è importante stabilire una relazione basata sull’accudimento, solo così il piccolo avrà la sicurezza necessaria a fargli superare momenti cruciali che generano ansie e paure. Altro aspetto da tenere a mente è che lo sviluppo cognitivo non è un processo lineare e soprattutto non è uguale per tutti: rispettare i tempi del proprio bambino, evitando confronti, lo aiuterà a credere in sé stesso e nelle proprie capacità.

 

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Foto di MART PRODUCTION da Pexels

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