Rumori Bianchi e sonno dei neonati: aiutano davvero?
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Rumori bianchi e sonno dei neonati: aiutano davvero?

Addormentarsi per alcuni bambini è molto complesso, soprattutto nei primi mesi di vita. Alcuni suoni però sembrano sortire un effetto calmante tale da favorirne il sonno: si tratta di quelli che comunemente vengono definiti “rumori bianchi” e che sempre più genitori utilizzano per favorire il sonno di neonati e bambini. Come funzionano questi suoni o rumori bianchi? Il loro effetto è solo positivo? Vanno prese delle precauzioni? Scopriamolo insieme!

Che cosa sono i rumori bianchi?

I rumori bianchi sono dei suoni di ampiezza costante lungo tutto lo spettro delle frequenze udibili all’orecchio umano, ovvero sono la somma di tutte le frequenze percepibili dall’apparato uditivo umano; ed è proprio grazie a queste caratteristiche fisiche che i suoni bianchi hanno un’azione rilassante sui bambini. In molti casi, l’effetto calmante dei rumori bianchi è dovuto al fatto che alcuni di questi “rumori” sono già conosciuti dal piccolo: l’udito è il primo senso che si sviluppa nel feto (intorno alla 24^ settimana), quindi qualsiasi suono proveniente dall’esterno viene percepito già in pancia, comprese le voci di mamma e papà. Solitamente si parla di rumore bianco facendo riferimento anche a fenomeni naturali come la pioggia costante, le onde del mare, lo scorrere di un torrente, i battiti del cuore e così via, in realtà questi suoni sono definiti “rumori rosa” e si distinguono dai rumori bianchi perché le componenti a bassa frequenza hanno una potenza maggiore, risultando quindi più profondi. In entrambi i casi però, l’effetto di rilassatezza è tale da conciliare il sonno, ciò perché questi rumori riescono a mascherare gli effetti acustici presenti in un ambiente che possono generare disturbo. I rumori bianchi sono, quindi, generati da:

  • Elettrodomestici come phon, ventilatore, cappa del forno ect;
  • Dispositivi appositamente progettati per riprodurre rumori bianchi;
  • Applicazioni per dispositivi mobile e video in vari formati.

Come utilizzare i rumori bianchi

In ambito scientifico l’utilizzo dei rumori bianchi non viene sconsigliato, ma vanno attuate delle precauzioni: prima fra tutte il dispositivo non deve mai trovarsi vicino al bambino, ad esempio in culla, ma posizionato a debita distanza (1 metro). Inoltre, la soglia uditiva dei bambini è più bassa rispetto a quella di un adulto, per questo il volume non deve mai superare i 50-60 dB. Bisogna poi evitare di abusare di questi suoni, soprattutto durante la notte e dopo che il bambino si è addormentato: un’esposizione frequente oltre che causare un’assuefazione, può avere effetti avversi sull’udito del bambino e sul suo stato di benessere generale, causando micro-risvegli e possibili problematiche fisiche. I rumori bianchi sono quindi uno strumento utile a far addormentare il bambino, ma non devono diventare un’abitudine. Per far addormentare il piccolo è importante stabilire un contatto con lui a livello di pelle e creando delle ritualità funzionali al sonno. Fare un bagnetto caldo, raccontare una fiaba o cantare una ninna ninna sono tutte azioni che favoriscono il riposo del bambino e sono anche utili per stabilire un sano legame genitore-figlio.

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Foto di Georgia Maciel da Pexels

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