SIDS o sindrome della morte in culla: è possibile prevenirla?
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SIDS o sindrome della morte in culla: è possibile prevenirla?

Con il termine SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) ci si riferisce alla morte improvvisa dei bambini di età inferiore a un anno che si verifica durante il sonno e che, anche dopo indagini molto accurate, come l’autopsia, non trova alcuna spiegazione. Conosciuta anche come “morte in culla” o “morte bianca”, la SIDS è continuo oggetto di campagne di prevenzione a livello internazionali comprendenti specifiche raccomandazioni su fattori preventivi e che vengono periodicamente aggiornate della più importanti società scientifiche pediatriche del mondo. Tra queste c’è l’Accademia Americana di Pediatria che recentemente ha aggiornato le sue raccomandazioni per garantire il sonno sicuro dei neonati che andremo ad approfondire in questo articolo.

Cosa fare per ridurre il rischio di SIDS

Fra le cause della SIDS, oggetto di costante studio, sono stati identificati alcuni difetti di maturazione dei circuiti cerebrali che consentono il risveglio, soprattutto in condizioni di pericolo, come, ad esempio la carenza di ossigeno dovuta a infezioni respiratorie. Altre cause possono essere il basso peso alla nascita, la prematurità, l’abuso di alcol e fumo della mamma durante la gestazione. Vi sono poi anche alcuni fattori ambientali come il sonno a pancia in giù o di lato, il surriscaldamento eccessivo, l’alimentazione con latte artificiale, il fumo passivo, malattie febbrili e il dormire su superfici inadatte. Per ridurre il rischio di SIDS è bene seguire alcuni semplici comportamenti, raccomandati scientificamente:

  • il bambino deve essere messo a dormire in posizione supina (a pancia in su) sin dai primi giorni di vita;
  • il bambino deve dormire nella stanza dei genitori, vicino al loro letto, ma su una superficie separata (culla o lettino). La temperatura dell’ambiente dove dorme il bambino non deve mai essere eccessivamente calda (andrebbe mantenuta tra i 18 e i 20 °C) ed è da evitare anche l’eccesso di vestiti e coperte;
  • il materasso deve essere della misura esatta della culla/lettino e sufficientemente rigido e andrebbe evitato l’uso del cuscino: porre il bambino su superfici eccessivamente morbide (anche trapunte) aumenta il rischio di SIDS. Il bambino dovrebbe essere sistemato con i piedi che toccano il fondo della culla o del lettino, in modo che non possa scivolare sotto le coperte, ben rimboccate sotto il materasso. Sulla superficie in cui dorme non devono esserci oggetti (es. cuscini, trapunte, piumini, paracolpi, giocattoli di peluche, cordine, piccoli giochi) che possono soffocare, intrappolare, strangolare, ferire il bambino;
  • la condivisione del letto dei genitori o bed sharing non è la scelta più sicura ed è particolarmente pericolosa se viene praticata su un divano. Ai genitori andrebbero presentate le possibili alternative al bed sharing, come tenere il bambino sul proprio letto solo mentre lo si allatta, spostandolo poi nella culla dopo la poppata e le coccole;
  • l’ambiente deve essere libero dal fumo;
  • l’uso del ciuccio durante il sonno, ha un effetto protettivo, in ogni caso va proposto dopo il mese di vita (per non interferire con l’inizio dell’allattamento al seno) e sospeso possibilmente entro l’anno di vita (per evitare che disturbi il buon sviluppo dei denti). Se il bambino rifiuta il ciuccio non va forzato e, se lo perde durante il sonno, non è obbligatorio riposizionarlo in bocca.

Le nuove raccomandazioni dell’Accademia Americana di Pediatria

Recentemente l’APP o Accademia Americana di Pediatria ha aggiornato le sue raccomandazioni circa la prevenzione della SIDS, introducendo alcune novità, tra cui:

  • la raccomandazione di dormire su una superficie non inclinata (al massimo 10 gradi) per evitare il rischio di soffocamento e/o intrappolamento. Nel caso in cui il bambino si addormenti su supporti inclinati (seggiolini e passeggini), bisogna sorvegliarlo e spostarlo il prima possibile su una superficie piana;
  • oltre alla raccomandazione di nutrire esclusivamente il bambino nei primi 6 mesi con il latte materno e proseguire l’allattamento per 1 anno o più, come desiderato da genitore e bambino, viene raccomandato particolare impegno nel sostegno dell’allattamento materno in neonati pretermine e di basso peso alla nascita, a partire dalla Terapia Intensiva Neonatale;
  • lo swaddling, una tecnica di fasciatura che avvolge il bebè in una coperta, non è stato provato che riduca il rischio di SIDS, tuttavia, va sempre praticata in sicurezza, assicurandosi che la copertina non possa ‘aprirsi’ e solo fin quando il bambino non rotola attivamente da supino a prono e viceversa;
  • l’introduzione del ciuccio in fase di addormentamento, che riduce il rischio di SIDS, va ritardato fintanto che l’allattamento sia ben avviato e stabilizzato. Il tempo è variabile e non viene più detto di aspettare ‘dopo il primo mese’;
  • non ci sono dati che sostengano l’utilità dell’uso domiciliare di monito cardiorespiratori per ridurre il rischio di SIDS.
  • bisogna informare i genitori in modo rispettoso e non giudicante sin dalle prime fasi della gravidanza sulle raccomandazioni per il sonno sicuro.

Photo credits:
Foto di Rene Asmussen da Pexels

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