Morbillo_ come riconoscerlo e prevenirlo
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Morbillo: come riconoscerlo e prevenirlo

Tra le malattie esantematiche di natura virale, c’è il morbillo. Causato dal Morbillivirus, virus a RNA della famiglia dei Paramyxovirus, il morbillo è una malattia molto contagiosa che colpisce i bambini in età scolare e prescolare, non vaccinati, tra la fine dell’inverno e durante la primavera. La trasmissione da persona infetta a persona sana avviene tramite le goccioline diffuse nell’ambiente dai colpi di tosse e dagli starnuti. Solitamente, il morbillo ha un’evoluzione benigna, tuttavia, in alcuni casi, può presentare gravi complicazioni.

Come si manifesta il morbillo

Il periodo di incubazione del morbillo ha una durata variabile compresa fra i 9 e i 15 giorni e corrisponde alla fase in cui il contagio è avvenuto ma non sono comparsi ancora i sintomi della malattia. I sintomi iniziali del morbillo sono simili a quelli di un raffreddore o dell’influenza a cui si associano la comparsa di puntini bianchi bocca e, dopo 3-4 giorni, di un rash cutaneo composto da piccoli puntini rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il corpo. Questa fase della malattia, definita esantematica per la comparsa delle macchie, è caratterizzata da febbre alta, debolezza, malessere e insonnia. L’esantema scompare dopo 5-6 giorni dall’inizio della malattia partendo dal capo, lasciando una leggera desquamazione sul resto del corpo. Riassumendo, i sintomi del morbillo sono:

  • naso che cola, palpebre gonfie, starnuti;
  • arrossamento degli occhi e sensibilità alla luce;
  • febbre alta (può raggiungere anche i 40°);
  • stanchezza;
  • dolori e malessere;
  • tosse secca;
  • macchie grigio biancastre in bocca e nella gola;
  • inappetenza.

Complicazioni del morbillo e prevenzione

Il morbillo, come evidenziato in precedenza, tende a risolversi autonomamente. Ci sono casi in cui può comportare varie complicazioni, alcune delle quali fatali. Il morbillo può essere pericoloso per:

  • i bambini al di sotto dei 12 mesi di vita;
  • i bambini che hanno un sistema immunitario debole;
  • i bambini denutriti;
  • adolescenti e adulti.

Le complicazioni più frequenti del morbillo sono diarrea, vomito, otite, congiuntivite, laringite, bronchite polmonite e convulsioni febbrili. Poco comuni sono l’epatite, l’encefalite, la meningite e lo strabismo. In rare occasioni il morbillo può causare gravi malattie oculari, problemi cardiaci e disturbi a carico del sistema nervoso, come la panencefalite sclerosante subacuta. Per quanto riguarda il trattamento, non esiste una cura specifica per il morbillo: qualora il pediatra lo ritenga necessario, la prescrizione si basa su medicinali utili ad alleviare i sintomi, quali sciroppi per la tosse, paracetamolo per la febbre e così via. L’unico modo, ad oggi, per contrastare il morbillo è la vaccinazione che si effettua entro il 24° mese di vita (preferibilmente al 12°-15° mese) con un richiamo intorno ai 5-6 anni. Il vaccino anti-morbillo, che è obbligatorio, può essere somministrato in due modalità: vaccino MPR, o trivalente, perché contrasta anche la parotite e la rosolia, o MPR -V, o quadrivalente, perché immunizza anche da parotite, rosolia e varicella.

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Foto di Tima Miroshnichenko da Pexels

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