Gravidanza extrauterina, i sintomi più comuni
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Gravidanza extrauterina, i sintomi più comuni

Fase particolarmente delicata di una gravidanza è il suo inizio, ovvero quando l’ovulo fecondato, diventato embrione, si dirige dalle tube di Falloppio verso la cavità uterina per iniziare a crescere e svilupparsi. Solitamente questo percorso avviene regolarmente senza che vi siano problemi. Esistono, tuttavia, casi in cui l’impianto dell’embrione avviene in luoghi diversi dall’utero – come le tube di Falloppio, le ovaie o l’addome – dando luogo a quella che in medicina viene definita gravidanza extrauterina o ectopica. Questo tipo di gravidanze rappresenta quasi il 2-3% di tutte le gravidanze ed è frequente soprattutto nelle donne di età superiore ai 35-40 anni.

Le cause della gravidanza extrauterina

Le cause della gravidanza extrauterina non sono sempre chiare. Alcuni fattori come precedenti interventi chirurgici a livello addominale, malattie come l’endometriosi, la presenza di dispositivi anticoncezionali intrauterini e ancora l’assunzione di alcuni farmaci possono favorire la gravidanza extrauterina. A ciò possono essere aggiunte anche alterazioni ormonali che modificano la capacità della tuba di spingere l’embrione, favorendone l’annidamento in una sede diversa dall’utero.

I sintomi della gravidanza extrauterina

I primi sintomi di gravidanza extrauterina si presentano dopo la quinta settimana dal concepimento e sono simili a quelli di una gravidanza normale: assenza di ciclo mestruale, mal di schiena, tensione al seno, nausea e dolore al basso ventre. Con il procedere della gravidanza, possono comparire perdite di sangue, simili alle mestruazioni, ma più scure nel colore e acquose. Di pari passo aumenta anche il dolore al ventre, soprattutto nei casi in cui la gravidanza ha sede nella tuba. In alcuni casi, le donne con gravidanza extrauterina, lamentano dolori alla spalla. Se i sintomi peggiorano, ad esempio il sanguinamento diventa copioso, il mal di pancia insopportabile e compaiono debolezza o svenimento, bisogna recarsi immediatamente Pronto Soccorso perché la tuba potrebbe essersi rotta e rappresentare, dunque, serio rischio per la salute della donna.

Gravidanza extrauterina: cosa accade

Le gravidanze extrauterine, nella maggior parte dei casi, si interrompono con un aborto spontaneo durante le prime quattro settimane. Nel caso in cui non si dovesse verificarsi o se la diagnosi viene fatta prima della quarta settimana, ci sono tre possibilità:

Vigile attesa: la donna è seguita attraverso controlli ravvicinati nell’attesa che la situazione si risolva da sola con un aborto spontaneo. Ciò avviene nel caso in cui la donna non ha dolori o perdite di sangue e dalle ecografie la camera gestazionale risulta stabile e di piccole dimensioni.

Terapia medica, ovvero la somministrazione di un farmaco, il metotrexate, che blocca la crescita dell’embrione. Si tratta di un farmaco che può essere utilizzato solo se la gravidanza è all’inizio e non ci sono segni di allarme, tuttavia è vietato quando la donna presenta problemi renali o di coagulazione del sangue.

– Intervento chirurgico. Nei casi di gravidanza extrauterina in cui la donna non può assumere la terapia medica o se quest’ultima non ha avuto effetto, si procede con l’intervento chirurgico in laparoscopia che permette di rimuovere la camera gestazionale con all’interno il feto e, nei casi più gravi, di asportare tutta la tuba.

Si può rimanere incinta dopo una gravidanza extrauterina? La risposta è sì, anche rischio di avere un’altra gravidanza extrauterina aumenta di circa quattro volte nelle donne che ne hanno già avuta una. Circa l’intervallo di tempo, non ce n’è uno specifico, a parte il caso di trattamento farmacologico: in questo caso è necessario attendere tre mesi, poiché il farmaco potrebbe avere effetti sulle prime fasi dello sviluppo.

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Foto di Amina Filkins da Pexels

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