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Il termine svezzamento oggi indica il passaggio da un’alimentazione esclusivamente liquida, a base di latte materno o artificiale, a una mista che prevede l’apporto di pasti solidi o semi-solidi. Per questo sarebbe più utile parlare di alimentazione complementare: l’integrazione di altri alimenti a partire dai dai 6-8 mesi è necessaria perché il latte materno comincia a perdere molti dei nutrienti fondamentali per la crescita del bambino. Con l’inizio dello svezzamento, l’allattamento dovrebbe proseguire almeno fino ai 12 mesi e superare anche l’anno, ciò dipende dalla volontà di mamma e bambino.
Quando iniziare lo svezzamento
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Fondo per l’Infanzia dell’ONU (UNICEF), il latte umano è considerato l’alimento ideale per i bambini fino a 6 mesi di vita. Per questo motivo non è opportuno iniziare lo svezzamento prima della fine del 6° mese: in questa fase il bambino è in grado di deglutire i solidi, aprire la bocca al per mangiare dal cucchiaio e afferrare gli oggetti con le mani per portarli alla bocca. Forzare oppure ostacolare lo svezzamento quando il bambino si mostra pronto è un errore da evitare. Quali sono, quindi, i segnali che indicano che il bambino è pronto per l’alimentazione complementare? Vediamoli insieme:
- La perdita del riflesso di estrusione, quello per il quale se gli avvicinate un cucchiaino butta fuori la lingua spingendolo via;
- Il bambino riesce a stare seduto aiutato da supporto, come la mano di un genitore oppure il seggiolone, e regge bene la testolina;
- Il bambino è si mostra interessato al cibo, osservando i genitori mentre mangiano, prova prendere il cibo dai piatti e tenta di portarseli verso la bocca;
- Riesce a far capire quando ha fame (muove la bocca verso il cibo) e quando è sazio (serra la bocca e/o gira la testa dall’altra parte).
Come iniziare lo svezzamento
Fissare date, calendari e schemi troppo rigidi non ha senso perché non esiste un modo “giusto” per cominciare lo svezzamento: alcuni inizieranno con la classica pappa; altri con gli omogeneizzati fatti in casa o purè; altri ancora adotteranno l’autosvezzamento. Ogni famiglia può decidere i passi da compiere in collaborazione con il pediatra che indicherà la combinazione più adeguata dei diversi nutrienti (carboidrati, proteine, grassi, vitamine e sali minerali), in modo da evitare carenze o eccessi. Una volta avviata la fase dello svezzamento è bene cercare di variare il più possibile la proposta, dando al bambino la possibilità di sperimentare sapori e consistenze nuove. Importante è non utilizzare il sale nel primo anno di vita del bambino perché può essere dannoso per la sua salute: gli alimenti contengono naturalmente cloruro di sodio. Per quanto riguarda la grandezza dei vari alimenti può essere aumentata gradualmente con la crescita del bambino. Piano piano si passerà dalle verdure passate a quelle cotte, dalla pappa alla pastina, dagli omogeneizzati alla carne e pesce cotti al vapore o al forno. Gli specialisti raccomandano che almeno fino al primo anno di vita è importante che il bambino mangi insieme a tutti i membri della famiglia.
Allergie alimentari: come prevenirle
Fino a qualche anno fa si riteneva che l’integrazione graduale di tutti gli alimenti in maniera graduale e il ritardo nell’introduzione di alcuni cibi particolarmente “allergizzanti” fosse utile a prevenire l’insorgenza di alcune allergie alimentari. Ricerche recenti hanno dimostrato che questa usanza non aiuta a prevenire eventuali allergie. Per alcuni alimenti, come uovo o arachidi, sembra che invece l’introduzione precoce riduca il rischio di allergia. Oggi gli specialisti consigliano di inserire da subito tutti gli alimenti, inclusi uovo, pesce e tutte le verdure. Per evitare l’insorgenza di alcune patologie in età adulta come il diabete, l’obesità o malattia aterosclerotica, è consigliabile:
- Evitare un eccessivo consumo di zuccheri semplici e grassi di origine animale;
- Evitare un eccessivo consumo di proteine animali, alternandole a quelle di origine vegetale (ad esempio i legumi);
- Evitare l’aggiunta di sale nel primo anno di vita;
- Favorire il consumo quotidiano di frutta e verdura;
- Privilegiare i cereali integrali.
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