Problemi di sonno nei bambini: come superarli
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Bambini e sonno: quando i bambini non dormono bene

Dormire è un bisogno fisiologico, ci aiuta ad affrontare al meglio la quotidianità. Il sonno è ancor di più fondamentale in fase evolutiva: secondo numerosi studi scientifici è funzionale per lo sviluppo psico-fisico del bambino. Dormire non solo permette all’organismo del piccolo di riposarsi e recuperare energie, ma anche di assimilare quanto appreso durante la giornata: il sonno dei neonati è importante proprio perché favorisce la plasticità neuronale, ovvero le connessioni tra le cellule cerebrali Bambini e neonati fanno spesso difficoltà ad addormentarsi, per alcuni passare dal sonno alla veglia può risultare particolarmente traumatico; situazione quest’ultima che genera nervosismo nel bambino e, inevitabilmente, nei genitori. Cosa fare quando i bambini non dormono bene? Ecco alcuni pratici consigli.

Cosa sono i disturbi del sonno nei bambini

Abbiamo visto come un sano riposo è essenziale per la crescita del bambino e il corretto sviluppo di corpo e mente. I disturbi del sonno rendono il bambino più irascibile, scontroso e impulsivo, portando a tutta una serie di conseguenze che rendono meno serena la sua vita scolastica e familiare. Le cause di questi disturbi possono essere correlate a problemi fisiologici cronici, come l’apnea notturna, oppure comportamentali, relativi a passaggi evolutivi, cambiamenti e interruzioni della loro routine (dentizione, scolarizzazione, trasloco ect ect). I maggiori disturbi del sonno nei bambini sono:

  • insonnia: il bambino fa fatica ad addormentarsi e a rimanere addormentato. Ansia o stress sono le cause più frequenti;
  • sindrome delle gambe senza riposo (Restless Legs Syndrome): il bambino fa fatica ad addormentarsi, si lamenta di non trovare la posizione giusta, muove le gambe o deve scendere dal letto per camminare;
  • parasonnie: sono problemi che si verificano solitamente nelle fasi di sonno profondo (più lunghe nei bambini rispetto agli adulti), specialmente nei bambini dai due agli otto anni. Le parasonnie più comuni sono l’enuresi (la pipì a letto), il bruxismo (digrignare i denti nel sonno), il terrore notturno, la paralisi del sonno, il sonnambulismo, il parlare durante il sonno e gli incubi. Tra i fattori di rischio stress e stanchezza accumulata, ma anche genitori che a loro volta hanno sviluppato parasonnie da piccoli.
  • apnea notturna (Obstructive Sleep Apnoea Syndrome): il bambino tende a russare e dormire male, può smettere di respirare per qualche momento durante il sonno, al mattino sembra ancora stanco e a volte ha mal di testa. La causa più comune è rappresentata da problemi alle tonsille e/o adenoidi; altro fattore di rischio è l’obesità.

Le regole per una sana igiene del sonno

Se si nota che il bambino fa fatica ad addormentarsi, è sempre bene rivolgersi al proprio pediatra per verificare che non ci siano problematiche fisiologiche da approfondire (come riniti croniche, otiti medie, asma ect). Nel caso in cui le cause siano comportamentali, dovranno essere i genitori ad accompagnare il bambino in questo delicato passaggio dalla veglia al sonno. Fondamentale per una sana igiene del sonno è far addormentare il bambino alla stessa ora e introdurre “il momento della nanna” con un rituale o più rituali della buona notte: ad esempio, prima di dormire si può fare un bagnetto rilassante, leggere una favola o bere un bicchiere di latte caldo. L’importante è creare un ambiente rilassato e tranquillo, il più rilassato possibile dove anche la temperatura della stanza, intorno ai 20°, deve favorire il sonno. Non dimenticate poi un giocattolo di fiducia che gli dia sicurezza, da scegliere tra i suoi o da acquistare insieme a voi. Sul co-sleeping, la pratica di dormire nel lettone di mamma e papà, ci sono varie scuole di pensiero, così come sull’intervenire non appena il bambino accenna un pianto di fastidio: molto dipende dall’età del piccolo e dallo scopo dell’intervento, se non diventano abitudini, ma servono a rasserenare il clima familiare, dormire insieme e consolare il bambino nell’immediato, non sono strategie sbagliate o pericolose per la sua autonomia. Sono da evitare, invece, prima di dormire sono le bevande zuccherate, particolarmente eccitanti, e l’uso di tv, smartphone e videogame perché stimolanti per il cervello e inibitori di melatonina, l’ormone che regola il ritmo sonno-veglia.

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Foto di cottonbro da Pexels

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